CALVIZIE

Quello della calvizie è un problema molto diffuso tra gli uomini e tra le donne di tutte le età, divenendo ben presto motivo di disagio in tutti coloro i quali subiscono la perdita dei capelli, soprattutto se il fenomeno avviene in giovane età.

Le motivazioni alla base della perdita dei capelli su tutta o parte dell’area del cuoio capelluto possono essere numerose: si pensi a quelle legate all’azione endocrina, all’avanzare dell’età, ai problemi psicologici, all’assunzione di farmaci, e così via.

Fortunatamente, per tutte le determinanti di cui sopra esistono oggi dei validi rimedi che permetteranno di riavere un aspetto più giovanile e in grado di trasmettere una maggiore autostima in sé stessi: tra di essi, quale intervento definitivo di riferimento, il trapianto autologo di capelli.

Il trapianto autologo di capelli

Il trapianto autologo di capelli, o autotrapianto, è un intervento poco invasivo che permette di trapiantare i capelli sul cuoio capelluto utilizzando gli stessi prelevati dal paziente in un’area donatrice. L’intervento è effettuato in anestesia locale e non necessita di alcuna anestesia generale, riducendo così al minimo i fastidi, i disagi e i tempi post operatori del trattamento.

Il “segreto” di tale procedura consiste nella c.d. tecnica FUE, l’estrazione di unità follicolari successivamente impiantate sull’area di cuoio capelluto che è colpito da calvizie.

Come avviene l’autotrapianto

Come abbiamo precisato qualche riga fa, il trapianto autologo avviene mediante estrazione di unità follicolari risparmiando il cuoio capelluto circostante, senza l’esito di alcuna cicatrice. Una volta prelevato il numero di unità follicolari che lo specialista ritiene preferibile si procederà alla fase di innesto in cui si ricrea o si aumenta la densità capillare a seconda delle esigenze della persona che sceglie di sottoporsi a questo trattamento. Lo specialista valuterà altresì quali siano le aree da trattare.

Diventa fondamentale, al fine di comprendere come avviene l’autotrapianto, a tal fine, un’approfondita consulenza preoperatoria poiché è proprio in questa fase che vengono analizzati tutti i parametri più utili per definire il risultato finale. Attraverso l’esame approfondito del cuoio capelluto è infatti possibile stimare l’entità del trapianto, il numero di bulbi piliferi che sono presenti in ogni unità follicolare, l’estensione dell’aria da trattare e tutte le altre caratteristiche che influenzeranno la quantità dell’operazione.

L’intervento è definitivo?

Molte persone si domandano se l’autotrapianto costituisca un intervento definitivo o meno. Di norma la risposta è positiva: i bulbi piliferi vengono infatti di norma prelevati dalla zona posteriore e trasferiti nelle aree carenti. Ne deriva che i bulbi utilizzati sono quelli più forti, che non risentono degli effetti ormonali come invece avviene con le aree maggiormente interessati dalla perdita di capelli, tipicamente interessate dalle stempiature.

Cosa succede dopo l’intervento?

Ma cosa succede dopo l’intervento dell’autotrapianto per la calvizie?

La prima regola che bisogna seguire è quella della gestione corretta dell’area da trattare: terminato l’intervento (della durata di circa 4-6 ore), il paziente potrà tornare a l proprio domicilio ma dovrà astenersi dal manipolare l’area. Lo shampoo potrà essere effettuatolo solo dal terzo giorno, fino alla totale caduta delle croste che si formano nei punti di innesto (di norma, entro 2 settimane).

È inoltre opportuno non fare sforzi per i primi giorni e dormire in posizione tale che non comprometta le aree trattate.

Dopo quanto si vedono i risultati

Infine, a tutti coloro i quali si domandano dopo quanto si vedono i risultati, ricordiamo come i tempi per valutare il risultato finale sono variabili e oscillano tra 6 e 12 mesi. Rammentiamo che tutti i pazienti hanno tempi di ricrescita individuali in base alla fase del ciclo pilare in cui si trovano le unità follicolari nel momento del prelievo.